Arregodendi a Gianni

In ricordo di Gianni Serra.

Due parole di accompagnamento per chi non conosce la “storia”. Nel campionato di calcio 1969-70, Gianni faceva parte della squadra dell’Isili. Proprio quell’anno, la “U.S. Isili” vinse per la prima volta un torneo ufficiale della Federazione Gioco Calcio Italiana. Di quei ragazzi, tre non ci sono più. Gianni, che giocava in attacco, lo abbiamo accompagnato in cimitero in un tiepido pomeriggio di uno strano dicembre. Gli altri due sono stati Lelle e Francesco, due difensori.

Chi scrive, in quegli anni avventurati del secolo scorso rincorreva ancora il pallone e fu l’ “allenatore” di quell’ “undici” che portò l’Isili nella serie superiore. Fra i suoi quattro neuroni ancora funzionanti, gioca a rimpiattino un’idea bislacca: si è convinto che nel “aldilà” ci si ritrovi tutti quanti. Niente di straordinario, è un’idea diffusa, però, lui, ci mette del suo e pensa di poter rimettere insieme quell’ “undici” e vincere chissà quali tornei.

Ci possiamo augurare, prima che possa realizzarsi quel sogno meraviglioso, che, Chi comanda, lasci passare almeno cento anni? Per la tranquillità degli otto superstiti

 

p.s. “inniri”, a Isili “innia”, intendetelo come Paradiso.

 

Arregodendi a Gianni.

Passu, passu, a Gianni Serra a campusantu.

Currendi non faiat a dhu sighiri,

po pei mancosu fut portau a bantu.

Apitz’e undixi, tres funt inniri.

Su chi nau no at essi cos’e ispantu

candu su tempus s’at a cumpriri:

s’ant a biri, tot’a unu cumoni,

torrend’a binci is giogus de palloni.

Efis