Vi racconto il viaggio nelle Marche e nell’Emilia Romagna
Un viaggio lascia sempre un patrimonio di emozioni, di immagini negli occhi e nella mente che rimarranno nel ricordo di chi lo ha effettuato. È di questo tipo di viaggio, dove lo scopo non è quello emigratorio, come purtroppo siamo costretti ad assistere nel nostro mediterraneo in questi giorni e a cui va il nostro pensiero pietoso, che gente fortunata come noi può usufruire, godendo di quei tesori di cui è ricco il nostro paese.
Da Pescara, la tappa di arrivo, partiamo alla volta di Ascoli Piceno, il cui centro storico costruito quasi interamente in travertino è tra i più ammirati della regione e del centro Italia, in virtù della sua ricchezza artistica e architettonica. Conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo è chiamata la Città delle cento torri. In esso si trova la rinascimentale Piazza del Popolo, considerata tra le più belle piazze d’Italia.
La città ci ha accolto con la pioggia ed è per questo che molti di noi sono stati costretti a comprare colorati ombrelli da un giovane immigrato che li vendeva soddisfatto contrattando il prezzo sotto la pioggia che infieriva sui viaggiatori.
La sistemazione nell’hotel Palazzo Guiderocchi con i suoi ambienti aristocratici rendeva confortevole il riposo nei suoi letti ampi con baldacchino, i suoi salottini eleganti e il suo cortile interno piccolo e aggraziato.
Il giorno dopo ci accoglie Recanati con i suoi luoghi leopardiani
Palazzo Leopardi: è la casa natale del poeta. Tutt’oggi il palazzo è abitato dai discendenti e aperto al pubblico. L’ambiente più suggestivo è senza dubbio la biblioteca, che custodisce oltre 20.000 volumi, tra cui incunaboli ed antichi volumi, raccolti dal padre del poeta Monaldo Leopardi.
Il palazzo si affaccia sulla Piazzetta del Sabato del Villaggio, lì vi si trova la casa di Silvia. Grande l’emozione di tutti noi amanti delle opere del poeta e dei suoi indimenticabili versi.
Poi tutti alla volta di Gradara dove scopri lo splendido castello, il borgo e la rocca che fecero da cornice alla storia d’amore di Paolo e Francesca. Lungo la strada una tappa a Loreto per visitare il santuario della Santa casa della Madonna nera.
La sera a cena nell’hotel Card International di Rimini dove rimarremo per il resto del viaggio.
Il giorno dopo per le strade di Rimini alla scoperta della città: L’Arco di Augusto, le storie di Sigismodo Malatesta e il Palazzo Malatestiano, la statua di Paolo V, la piazza Cavour e poi a passeggio nel quartiere dove con colorati murales si celebra l’epopea felliniana che si conclude con una passeggiata notturna nei giardini del grandioso Gran Hotel lungo il lungomare che vide e vede ancora la frequentazione di élites fortunate.
Urbino è la tappa successiva dove il progetto più ambizioso di Federico da Montefeltro, uomo coltissimo e raffinato, fu la costruzione di Palazzo Ducale e di pari passo, la sistemazione urbanistica di Urbino, facendone la città “del principe”. Quindi la casa Santi, la casa in cui nacque Raffaello, nel 1483, venne costruita nel XIV secolo e dal 1460 vi visse Giovanni Santi, padre del celebre pittore, a sua volta pittore professionista ed anche poeta. Tra le opere esposte sono un disegno di Raffello, un altro attribuito a Bramante e una raccolta di ceramiche rinascimentali urbinati, famose in tutto il mondo. Tra le strade affollatissime di studenti universitari troviamo un delizioso ristorante dove possiamo gustare piatti a base di squisito tartufo bianco.
Il viaggio sta per finire rimangono due giorni, il penultimo dei quali viene dedicato alla visita di Comacchio. Comacchio è, sotto l’aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del delta del Po. Tra i secoli VI e IX, Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell’Adriatico entrando direttamente in concorrenza con Venezia.
Non accettando Venezia la presenza di una avversaria nella stessa area geografica nell’anno 866 la occuparono e la saccheggiarono una prima volta.
Il simbolo di Comacchio è il complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall’architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d’Istria.
I ponti sono l’elemento qualificante del centro storico di Comacchio, dato che il centro abitato antico sorgeva su piccole isole collegate le une alle altre.
La mattinata trascorre sul battello sulle acque della laguna in visita ai casoni dove si può rivivere la vita dei pescatori di anguille e dove si può ammirare la straordinaria tecnologia delle trappole per anguille.
A pranzo tutti nel capannone dove si svolge la sagra delle anguille, sistemati in ordinati tavoli colorati veniamo serviti da una squadra di giovani studenti ben organizzati per far fronte alla affollata assemblea, poi in giro per le strade tra i canali a visitare l’interminabile fila di bancarelle.
L’ultimo giorno prima di partire concludiamo il viaggio con la visita alla splendida città di Ravenna con i suoi meravigliosi mosaici e le sue famose chiese: La basilica di S. Apollinare nuovo, la basilica di S. Apollinare in classe, il mausoleo di Galla Placidia, il Battistero neoniano, la Cappella Arcivescovile, la tomba di Dante sono alcuni dei preziosi monumenti per cui Ravenna è considerata patrimonio dell’umanità.
La giornata si conclude alle 20 all’aeroporto di Bologna e con essa il nostro straordinario viaggio.
giovanna