Vi raccontiamo il viaggio nei Paesi Baschi
Ancora un viaggio all’estero, l’Unitre questa volta visita i Paesi Baschi una comunità autonoma della Spagna che confina con la Francia e si affaccia sul mare cantabrico del Golfo di Biscaglia. Un paese che affascina i Sardi perché ne guardano l’autonomia a cui anch’essi aspirano, basata sulla originalità di un idioma antichissimo che ha rischiato seriamente di scomparire per effetto delle politiche del regime franchista.
Bilbao accoglie i viaggiatori con le sue strade linde i suoi giardini e le sue aiole fiorite sotto un cielo grigio e piovoso. Dopo esserci trasferiti nell’elegante Hotel Mercure, nelle sue camere comode e accoglienti ci prepariamo per visitare la città. È qui che a ora di pranzo consumiamo le famose ‘pincho’, stuzzichini che accompagnano l’aperitivo.
Il secondo giorno ci trasferiamo col pullman a Vitoria, il capoluogo, e la sua bella cattedrale di Santa Maria. Al rientro nel pomeriggio visitiamo quella che è l’attrazione più famosa di Bilbao, l’avveniristico Museo Guggenheim, una struttura in acciaio opera di Frank Gehry inaugurata nel 1997 che ha rappresentato il passaggio dall’economia industriale (siderurgica) a quella turistica.
La visita sotto una pioggia torrenziale si svolge tra gli ampi ambienti del museo che accoglie opere d’arte futuristiche come l’enorme labirinto in acciaio realizzato da Richard Serra: una riflessione sul tempo, sullo spazio e sull’evoluzione artistica della scultura. Ambienti colorati, pitture astratte, forme originali, che non trovano spesso il gusto artistico di molti di noi che ironizzano su quelle opere che sembrano proporre un’arte elementare e paradossale. È solo la spiegazione della guida che dà senso alle opere di artisti che interpretano l’arte contemporanea. Tra esterno e interno sono tante le opere da vedere come “Puppy”, la scultura floreale di Jeff Koons che rappresenta un cane terrier (che molti di noi possono ammirare in serata a tempesta placata) oppure “Manman”, struttura scheletrica simile a un ragno opera di Louis Bourgeois.
Quindi La sistemazione in Albergo, la cena a buffè e la passeggiata notturna concludono la serata.
Il terzo giorno ci trasferiamo col pullman a visitare San Sebastian che si affaccia sul mare cantabrico con le sue chiese le sue strade pulite e in compagnia di una guida del posto che rievocando episodi della sua famiglia ci illustra una città marinara, la sua baia, le sue belle ville e la famosa “costa del pettine del vento” realizzata da artisti locali.
Il giorno dopo il viaggio procede alla volta di Burgos a visitare la splendida cattedrale,
luogo di sepoltura di Rodrigo Diaz conte de Bivar (“El Cid”) e della moglie Doña Jimena. Il 31 ottobre1984 l’UNESCO inserì la cattedrale tra i Patrimoni dell’Umanità unica cattedrale spagnola ad averne l’onore.
Ad accompagnarci nella visita è la guida Nicola di Bari (come dice di Chiamarsi) un personaggio curioso e originale: il suo parlato teutonico, le sue spiegazioni erudite, il suo guidare la compagnia con fermezza quando ci accompagna ai bagni o ci impedisce gli acquisti di souvenir suscitano divertimento e ilarità nel gruppo che lo segue
Nel pomeriggio ci avviamo alla volta di Segovia dove alloggiamo nell’austero Hotel S. Antonio El Real
L’hotel si trova nel Monastero di San Antonio El Real, una costruzione che è stata dichiarata Monumento Nazionale di Segovia, città nominata Patrimonio dell’Umanità.
L’ultimo giorno la visita alla città che ci consente di ammirare l’imponente acquedotto romano fatto costruire nel 1 secolo dall’imperatore Traiano, con blocchi di granito a secco e il Castello di Alcazar che si alza su uno sperone roccioso ricostruito e restaurato dopo un violento incendio. All’interno si possono ammirare armature e soffitti splendidamente decorati.
La cattedrale di Segovia è una delle grandi cattedrali di Spagna e, per la sua eleganza, è detta la “Signora delle Cattedrali”. Fu costruita in stile tardogotico fiorito
Tipiche di Segovia sono le vecchie case con le facciate a rilievi decorati con arabeschi detti esgrafiados segovianos.
Il viaggio di ritorno ci porta all’aeroporto di Madrid, imbarchiamo per Cagliari dove arriviamo stanchi e soddisfatti. Ma è sul pullman che ci porta a Isili che esplode, con canti liberatori degli anni sessanta, l’eccitazione vissuta in un viaggio ancora una volta ricco di esperienze stupefacenti.