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La lezione sui Giudicati

La lezione sui Giudicati viene ripresa in un secondo incontro mercoledì 8 febbraio 2023 dalla medioevalista prof.ssa Olivetta Schena a prosecuzione di un breve corso sulla storia della Sardegna inaugurato nella lezione del 16 novembre scorso.

Attraverso l’analisi di importanti documenti storici la prof illumina i risvolti di un’epoca importante per la Sardegna che segna una sorta di anticipazione di quelli che saranno gli stati nazionali di cui conosceremo l’esistenza in età successive.

Tutta la lezione si è svolta analizzando preziose fonti documentarie finalizzate a dimostrare come la cultura sarda e con essa le istituzioni dei quattro giudicati siano stati il risultato di contaminazioni con civiltà mediterranee.

 

In Sardegna, invece, nonostante negli ultimi anni molto sia cambiato, si trova una corrente autodefinitasi ‘costante resistenziale sarda’, basata su un concetto di identità ancestrale e di fatto metatemporale.

Come se la civiltà sarda fosse data una volta per tutte e quindi ha sempre dovuto lottare strenuamente per resistere a ogni forma d’attacco portato dal mare alla propria indipendenza, autonomia e integrità culturale

In realtà la storia della Sardegna basso medievale dimostra che l’identità culturale si forma col tempo, con la contaminazione di culture e, certo, anche con l’avvicendarsi di forme di potere e di dominazioni di natura differente, compresa quella politica ed economica (a volte imposta duramente e col sangue) da uomini provenienti dal mare.

L’isola è costituita da un ricco e straordinario patrimonio artistico e architettonico rappresentato dalle decine e decine di chiese romaniche (urbane ma soprattutto rurali), realizzato da maestranze toscane e lombarde che tra XII e XIII secolo si radicarono nel territorio, dando vita ad un’architettura romanica sarda contraddistinta da caratteri originali.

La stessa struttura urbanistica del castello di Cagliari, di centri come Iglesias, Alghero, Bosa e Castelsardo rimanda ai secoli della ‘contaminazione bassomedievale’. Per non parlare delle questioni linguistiche: ad Alghero i cittadini parlano ancora con orgoglio l’antico catalano Nell’antica Villa di Chiesa (oggi Iglesias) la cittadinanza va fiera del suo antico ‘fondatore’, il conte Ugolino della Gheradesca, e per secoli si è amministrata con un codice di leggi: il Breve di Villa di Chiesa, vergato all’inizio del XIV sec.

La storia della Sardegna medioevale è stata raccontata secondo un punto di vista nuovo per un pubblico abituato a considerare la Sardegna una terra vittima di crudeli dominazioni straniere che hanno devastato una terra scrigno di tesori originali e autentici. La discussione si anima quando si considera la maniera come la scuola si sia sempre occupata della storia della Sardegna relegandola ai margini della grande storia lasciando gli studenti privi di senso critico nei confronti del passato.

Anche questa volta l’Unitre ha offerto ai suoi soci una preziosa occasione di riflessione, ringrazia la prof,ssa Schena  e le dà appuntamento alla prossima lezione sul Giudicato di Arborea, la Carta de Logu e la celebre giudicessa Eleonora.

 

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