La memoria del presente
La memoria del presente
Conservare la memoria di ciò che è stato significa che ciò che “è” ora, ciò che abbiamo ora, può essere cancellato
Voi direte: perché mi devo angosciare con ciò che non è più, che non esiste più, solo per il fatto che potrebbe accadere di nuovo?
Perché apprezzerete di più ciò che avete e perché non sarà vano il sacrificio di chi c’era, la memoria di chi c’era.
La storia, gli eventi accadono perché noi li facciamo accadere e abbiamo il dovere morale di conservarne la memoria, affinché ciò che è stato.. non sia più.
È per questo che siamo qui oggi. Perché nonostante i morti, nonostante le guerre, nonostante il dolore, ciò che è stato…è ancora.
I nostri libri di storia ci raccontano di continuo che se noi la memoria la releghiamo a una giornata, questa giornata, la memoria continueremo a perderla.
Si dice che la bellezza salverà il mondo.
Forse è quello che hanno pensato i bambini di Terezin, uccisi dalla furia nazista, che per sopportare la paura e il dramma del campo di concentramento si aggrapparono alla poesia, all’arte, alla vita…
Forse è vero che la bellezza salverà il mondo, ma il nostro mondo oggi, senza pietà, cerca di spazzare via la bellezza.
La bellezza delle grida dei bambini di Gaza, spazzata via dalla furia israeliana;
la bellezza dei sorrisi dei profughi siriani, spazzata via da una guerra senza senso, perché la guerra non ha mai senso;
la bellezza di quei popoli che quotidianamente sono alla ricerca della libertà, ma vengono oppressi in nome del profitto;
la bellezza delle vite che in Africa vengono spazzate via dall’ingordigia di governi corrotti e senza scrupoli, con i quali però facciamo affari;
la bellezza di quelle vite che fuggono dai paesi in guerra e che vengono inghiottite dalle gelide acque del Mediterraneo.
Il fatto è che noi, la bellezza, non la vogliamo… Ci fa paura
Altro che “La bellezza salverà il mondo”!
Se noi avessimo Memoria potremmo anche prenderci cura della bellezza. Ma del passato conserviamo solo il ricordo. Un piccolo ricordo.
Quindi dobbiamo prima di tutto ricostruire una Memoria, poi dobbiamo sentire il privilegio della vita che possediamo e solo dopo potremo prenderci cura della bellezza.
Perché la bellezza non sta in un cellulare nuovo, in un maglione firmato, nel mangiare e bere fino a non poterne più, la vera bellezza sta nel prenderci cura della nostra vita e di quella degli altri.
Se continueremo così, a non avere memoria, non avremo un futuro di cui preoccuparci, la bellezza di cui occuparci.
Perciò meditate che tutto quello che vedrete oggi non è stato…ma è, oggi, nel presente
E ci riguarda perché è frutto di una Memoria che è stata cancellata
Un popolo che ha memoria non permette al male, al veleno, di penetrare nella propria vita; non permette all’odio, al rancore, di invadere la propria esistenza.
Un popolo che ha memoria non permette che il suo dolore diventi il dolore di altri
Tutto quello che è stato non dev’essere più.