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Un weekend nella magnifica Ogliastra

Un weekend nella magnifica Ogliastra

 

Il fine settimana si annuncia assolato e senza vento. La corriera ci aspetta per condurre i soci dell’ Unitre alla scoperta dei tesori della Sardegna

La Stazione dell’arte è il punto di arrivo dell’ambizioso progetto che Maria Lai e il paese di Ulassai hanno coltivato per oltre un trentennio, occupa i tre caseggiati della vecchia stazione ferroviaria che fu costruita poco fuori del paese, su un piano che domina la vallata sottostante e si affaccia sui tornanti che portano a Jerzu. Gli spazi, sono stati ristrutturati in un moderno Museo d’Arte Contemporanea, che non si limita ad accogliere le opere donate, dall’artista, ma si apre ad altre discipline artistiche come la musica e il teatro e in particolare, si impegna in un importante lavoro di educazione alla lettura delle opere d’arte.

 

L’amicizia con Salvatore Cambosu e con lo scrittore e artista Fois hanno ispirato l’artista per le sue opere originali e modernissime: i telai, i velluti cuciti a macchina, le parole di Pessoa riportate col pennarello nelle stoffe che fanno da base alle sue opere, i pani della mente situati su una tavola sopra libri di terracotta bianca e molto altro che lascia il visitatore stupito davanti a tanta originalità.

 

Nutriti di arte e di macchia mediterranea con i picchi calcarei che creano un suggestivo paesaggio, andiamo alla volta di Arbatax dove le rocce rosse si buttano sulla costa su un mare liscio e addormentato. Un elegante resort dalle architetture medioevali con stradine lastricate e portoncini di legno che si aprono nelle camere dove vengono alloggiati gli ospiti. Piscine, parchi con animali, caprette che si aggirano nelle stradine dell’albergo L’Arbatax Park Resort si estende per circa 60 ettari sull’estremità della penisola di Capo Bellavista in uno scenario naturale di incomparabile bellezza. Il soggiorno è stato accogliente e sereno tra passeggiate nel parco e lauti pasti.

 

Il viaggio riprende la domenica che si presenta tiepida ed assolata per raggiungere la bella località di Baunei; una guida esperta ci accompagna a bordo del Trenino Supramonte a visitare l’altopiano di Golgo in un contesto ambientale affascinante dal punto di vista storico-archeologico.

 

“Un mondo dove l’uomo ha avuto il merito di rispettare la natura, dove gli animali sono ancora allevati allo stato brado, dove la modernità non ha intaccato la genuinità dei luoghi e delle persone”.

Affascinante il Monumento naturale Su Sterru, più noto come Voragine di Golgo, è un inghiottitoio naturale che si apre all’improvviso sull’altopiano nei pressi della chiesa campestre di San Pietro, nel Supramonte di Baunei. È ritenuta tra le più profonde voragini a singola campata d’Europa.

Si tratta di una voragine carsica creatasi nel calcare giurese, si trova ad un’altitudine di circa 400 metri sul livello del mare e ha il suo fondo dopo un salto pressoché verticale di circa 295 metri. La sezione della voragine, di tipo ellittico, si mantiene uniforme per buona parte del suo sviluppo con un diametro di circa 25 metri che diventano 40 al fondo. La parte più superficiale dell’inghiottitoio, di circa 25 metri, è formata da rocce nere basaltiche, la restante è formata da rocce bianche calcaree.

Su questa enorme buca si sono nel tempo create leggende che hanno affascinato e intimorito gli abitanti del luogo, finchè l’esplorazione della profonda buca da parte di speleologi ha liberato le menti dai fantasmi del passato. Nell’estate del 1957 gli speleologi del Gruppo Grotte Nuorese riuscirono a toccare la base dell’inghiottitoio che peraltro risultava completamente ricoperto dalle numerose pietre lanciate dai visitatori.

La Voragine del Golgo non è attrezzata per un flusso turistico, per la sua difficoltà è accessibile solo a specialisti.

Accompagnati da Pierpaolo la nostra guida, noi abbiamo avuto l’opportunità di avvicinarsi alla grande buca osservando, non senza un qualche timore, quello che popoli antichi immaginavano popolato da mostri che si cibavano di giovani donne o corpi di anziani considerati dai loro figli alla soglia della morte.

Il weekend si conclude con il lungo viaggio di ritorno seduti e addormentati in una corriera che ci riporta a casa dalla suggestiva Ogliastra al nostro beneamato Sarcidano.

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