l’Unitre e la dolceria sarda
L’Unitre e la dolceria sarda
L’UNITRE di Isili si pone da anni nell’ambito del recupero della tradizione organizzando lezioni e corsi che questo consentano.
In questi ultimi anni si è dedicata allo studio e all’approfondimento dei dolci tradizionali insieme a maestri pasticceri che hanno esercitato la loro arte in un laboratorio messo a disposizione da una nostra socia.
Anche quest’anno il corso sui dolci sardi è stato tenuto dalla maestra pasticcera Anna Maria Sarritzu di Quartu, persona innamorata del suo lavoro che ha ereditato dai suoi maestri la cultura di antiche ricette e che nell’arte della decorazione possiede perizie delle migliori “drucceras quartesi”.
La 1° lezione è stata dedicata alla “torta di mandorle”: dolce che ancora oggi si prepara per matrimoni o altre occasioni importanti. È un dolce profumato di limone, acqua di fior d’arancia e finemente decorata con glassa reale e a “Sos ossus de mortu”: dolci tipici del periodo della commemorazione dei defunti e della festività di Ognissanti. Sono fatti di mandorle, albume, sciroppo di zucchero e cannella.
Nella seconda lezione è stato preparato un dolce che un tempo si faceva in autunno, ma oggi si prepara tutto l’anno. È un “pane e sapa”, nella variante di Quarto è chiamato “fatto e cottu”. Ha la forma di un piccolo pane lucidato con la sapa, decorato con foglia d’oro, molto aromatico per la presenza di svariate droghe, poi sono state preparate “sas gallettinas”, dolce che si prepara in tutto il territorio regionale, quando si accende il forno per la panificazione. È un dolce molto semplice lievitato con l’ammoniaca e aromatizzato con scorze di limone grattugiata.
L’ultima lezione è stata dedicata al croccante di mandorle: “su gattò”, nelle sue varie forme, viene usato “su mollu”, uno stampo in legno a forma di cuore, mentre per “su gattò pintau” vengono usati stampi di rame (sa timballa). L’esecuzione è complessa e difficile, bisogna essere veloci a manipolare l’impasto di mandorle e caramello con una temperatura elevatissima. Ottenuta la forma desiderata si decora finemente con glassa reale.
Francesca Satta