Rileggiamo i primi 8 cap. dei Promessi Sposi
Letture estive
Rileggiamo i primi 8 capitoli dei Promessi Sposi
(schede)
Cap. 1° | ||
Apertura capitolo |
||
Sequenza | Contenuto | Commento |
“Quel ramo del lago di Como….
…il luogo stesso da dove contemplare que’ vari spettacoli vi fa spettacolo da ogni parte…” |
Realistica presentazione dell’ambiente naturale dove si svolgerà gran parte della storia | Esigenza artistica del Manzoni: avviare placidamente con un’analisi minuziosa e poi svolgere il racconto in modo sempre più schietto e vivo |
Chiusura capitolo
|
||
“Il fatto sta che don Abbondio aveva forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto…”
“Giunto sulla soglia … e disparve”. |
Vivacissima presentazione del personaggio minore di Perpetua nell’episodio conclusivo del capitolo | Freschissimo dialogato in cui il carattere di Perpetua non è solo complementare, artisticamente, a quello di don Abbondio, così da metterlo in risalto e stimolarne le reazioni: il buon senso dell’una contro la paura dell’altro. |
Cap. 2° |
||
Apertura capitolo
|
||
“Si racconta che il principe di Condè ….” don Abbondio invece non sapeva altro che l’indomani sarebbe giorno di battaglia…” | Accostamento malizioso e umoristico di un tanto eroe col povero prete di campagna | Artisticamente, dopo la chiusa lenta e solenne del capitolo precedente, ricominciare di botto nel tono umile e realistico, sarebbe stato passaggio troppo brusco. Da ciò l’elevarsi del tono: la commedia diventa tragedia. |
Chiusura capitolo
|
||
“Lucia usciva in quel momento tutta attillata….” “il signor curato è ammalato e oggi non si fa nulla”…. “un febbrone”… | Lucia ci appare ora per la prima volta nel racconto | Sentiamo subito con quanto affetto il M. segua e contempli la cara figura che resterà sempre al centro di ogni sua attenzione. |
Cap 3° |
||
Apertura capitolo
|
||
“Lucia entrò nella stanza terrena…” “Lucia si rimise a piangere…” | Lucia racconta piangendo alla madre e a Renzo di aver incontrato un giorno don Rodrigo. | Entra in scena il personaggio di Lucia appena accennato nel capitolo precedente. In lei la presenza di una fede semplice ma fervida e profonda. |
Chiusura capitolo | ||
“In questa arrivò Renzo…gettò i capponi sul tavolo…”, | La giornata che doveva essere di nozze e di gioia si chiude col ritorno mortificato di Renzo dalla spedizione di Lecco. | I capponi concludono, per quel giorno, la loro “trista vicenda”, esprimendo ad un tempo il dispetto e la mortificazione di Renzo e il superiore sorriso del narratore, pronto a mettere in luce quanto, nelle tante pene degli uomini, accanto al dolore, ci può essere il comico e il grottesco. |
Cap 4° |
||
Apertura capitolo | ||
“Il sole non era ancor tutto apparso sull’orizzonte quando il padre Cristoforo uscì dal convento…”
“questi spettacoli accrescevano ad ogni passo…qualche sciagura.” |
E’ la seconda descrizione di paesaggio nel romanzo dopo quella dell’inizio del primo capitolo. | E’ facile notare come gli spettacoli dell’alba o del tramonto, del mattino o della notte, quasi sempre ritratti alla sfuggita e con misurato realismo, siano rivolti a far partecipare la natura stessa alla vita degli individui e delle folle. |
Chiusura capitolo | ||
“Se una poverella sconosciuta, nel tristo caso di Lucia avesse chiesto l’aiuto del Padre Cristoforo….”
“Ma intanto che noi siamo stati a raccontare i fatti di padre Cristoforo è arrivato…” |
Conclusione dell’ampia parentesi sulla storia di padre Cristoforo | Il Manzoni ritorna con estrema naturalezza al racconto. Il lungo racconto non è stato tempo perso, non solo ai fini dell’arte, ma anche della stessa comprensione delle vicende e dei personaggi del romanzo. |
Cap. 5 | ||
Apertura capitolo | ||
“Il qual padre Cristoforo si fermò ritto sulla soglia…”
“ Dio vi ha visitate. Povera Lucia!” |
Lo scrittore riesce fin dalle prime immagini, a scolpire stagliata e netta la figura di Cristoforo | L’inizio del cap., specie per la presenza del pronome relativo che lo lega strettamente alla fine del precedente, ha un tono deciso che conferisce un andamento spedito a tutto il racconto. |
Chiusura capitolo | ||
“Don Rodrigo intanto dava delle occhiate al solo che stava zitto…”
“eccomi ai suoi comandi” e lo condusse in un’altra sala”. |
Atmosfera tesa e drammatica che prepara all’incontro a cui assisteremo fra poco |
Un incontro in cui non ci saranno più tanti spensierati a ciarlare e a gridare intorno ad una tavola imbandita, ma due uomini soli, l’uno di fronte all’altro.
|
Cap. 6° |
||
Apertura capitolo | ||
“In che posso ubbidirla?”…
“Lei può, con una parola confonder coloro….” |
I due non si sono messi nemmeno a sedere e don Rodrigo ha preso immediatamente l’offensiva con una frase arrogante e sarcastica. | Stupendo inizio di capitolo. Hai subito la sensazione che l’incontro sarà uno scontro. Ora il signorotto non tiene più conto delle norme dell’ospitalità come quando era nell’altra sala con tutti i convitati.
|
Chiusura capitolo | ||
“Renzo mise in campo anche lui la sua eloquenza: ma Lucia non si lasciava smuovere.”
“Io non so che rispondere…”
“La disputa durava tuttavia e non pareva vicina a finire, quando un calpestìo affrettato di sandali…” |
Lucia non è disposta a partecipare all’impresa (matrimonio a sorpresa).
L’arrivo del frate zittisce la disputa. |
Nelle parole di Lucia c’è tutta la confusione di fanciulla semplice ed inesperta del mondo, il suo rifiuto per ogni azione che non sia totalmente limpida ed onesta. |
Cap. 7° | ||
Apertura capitolo | ||
“Il padre Cristoforo arrivava nell’attitudine d’un buon capitano che, perduta, senza sua colpa, una battaglia importante…”
“…nell’animo di Renzo l’ira prevalse all’abbattimento.” |
Sera del 9 novembre Cristoforo torna dal palazzotto di don Rodrigo alla casetta di Agnese e Lucia e riferisce i risultati della sua missione.
Abbattimento delle due donne e ira di Renzo che scalpita anche di fronte alle ripulse di Lucia. |
Il colloquio fra padre Cristoforo e don Rodrigo si era concluso con uno scontro violento nella sala che era stata definita scherzosamente un ‘campo di battaglia’, quindi l’immagine di “buon capitano” si intona al momento e all’uomo.
|
Chiusura del capitolo | ||
“Zitti zitti, nelle tenebre, a passo misurato usciron dalla casetta e preser la strada fuori del paese.”
(Perpetua) ….così dicendo richiuse la finestra… |
L’accentuazione ritmata come una musica in sordina, sembra esprimere il battito dei cuori dei poveri “avventurieri”.
|
Stupenda pittura di poveri cuori, che la cattiveria dei violenti ha sconvolto, strappandoli dalla loro vita di semplicità e di amore ed ha spinto nell’angoscia di una triste avventura. |
Cap 8° | ||
Apertura del capitolo | ||
“Carneade! Chi era costui?…
“In quel momento entrò Perpetua ad annunziare la visita di Tonio”. |
Don Abbondio se ne sta a leggere un libro in prestito, ruminando chi sia mai stato quel dotto antico allorchè Perpetua gli porta la notizia della venuta di Tonio
|
E’ l’apertura famosa. Costituisce uno degli inizi più noti di tutto il romanzo, per il modo originale e imprevedibile con cui si presenta. |
Chiusura del capitolo | ||
“Addio, monti sorgenti dall’acque ….”
“Di tal genere …erano i pensieri di Lucia…” |
Una delle pagine più celebri di tutto il romanzo. La nota più diffusa che la pervade è quella di una malinconia mestissima…ma senza nessuna disperazione, perchè ha con sé il sostegno della fiducia nel Signore. | |
(giovanna)