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Resoconto viaggio in Campania

Resoconto viaggio in Campania

 

Napoli ci accoglie con la sua magnifica Certosa di S. Martino costruita nel 1325 da Carlo D’Angiò, rimaneggiata alla fine del XVI secolo in stile tardomanieristica e barocco. Pieni di meraviglia e stupore godiamo dell’arte presepiale napoletana che si è mantenuta tutt’oggi inalterata per secoli, divenendo parte delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite della città.

 

La vera portata e il lascito culturale del presepe napoletano risiedono nel realismo delle sue rappresentazioni. Non è più solo un simbolo religioso, ma nella sua dettagliata composizione è uno strumento descrittivo, identificativo e unificante della comunità di appartenenza. Si potrebbe forse dire che il presepe napoletano è stato l’antesignano di quel realismo che ha caratterizzato le rappresentazioni teatrali e le produzioni cinematografiche napoletane.

Oggi alcuni pastorai producono anche pastori che rispecchiano le personalità dei nostri tempi.

Visitiamo poi la flotta navale borbonica ritornata al museo della certosa dopo il restauro; la Galea di Carlo di Borbone è il pezzo forte dell’esposizione permanente: una lancia di venti metri in legno intagliato e dorato, con baldacchino decorato nel “soffitto” da Fedele Fischetti, con lo stemma delle insegne cavalleresche della città.

 

Le meraviglie della Certosa e gli splendidi panorami ci ripagano dall’irritazione che il ritardo dell’autista del pullman (che ci aspettava alla stazione ferroviaria!?) ci aveva inflitto.

 

Sorrento ci attende con la sua vivacità, i suoi fiori e l’albergo dove alloggiamo per tutto il periodo della sosta in Campania, albergo Tirrenia, dignitoso ma piuttosto carente per colazioni e cene non rispondenti ai gusti e alle esigenze gastronomiche di una clientela come la nostra.

 

Il secondo giorno visitiamo Ischia, l’isola dei vasai, e che la cancelliera Merkel ha scelto come luogo delle sue vacanze. Bella e con la sua impronta vulcanica si distende nel mare di fronte a Napoli con i suoi sei comuni immersi nella vegetazione e nei suoi piccoli vigneti trattenuti da muretti a secco, dove è possibile passare dei momenti di tranquillità e relax.

 

Il terzo giorno ci meravigliano gli imponenti templi di Pestum che nel periodo romano vide il suo splendore

Visitiamo con interesse tutta l’area archeologica e il museo, che conserva le maestose metope oltre ai corredi delle tombe, e ammiriamo le pitture funerarie con il famoso “tuffatore” realizzate con la tecnica dell’affresco.

 

Il quarto giorno ci attendono gli scavi dell’antica città di Ercolano seppellita sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango durante l’eruzione del Vesuvio del 79. Ville ancora quasi intatte, spesso decorate in modo raffinato e sfarzoso, sovente precedute da portici con colonne in laterizio; altra particolarità era che quasi tutte le case erano dotate di un proprio pozzo o erano collegate alla rete idrica.

 

Camminare nelle strade della città e visitare le sue splendide case accende la nostra voglia di sapere e ci fa immaginare la vita quotidiana di questi sfortunati abitanti.

 

La gita si conclude con la visita a Napoli al museo di Capodimonte per ammirare la ricchissima pinacoteca dove tele maestose di famosi autori di tutti i tempi si snodano lungo le ampie sale fino a toccare il culmine con La Flagellazione di Cristo uno dei tre capolavori del Caravaggio presenti a Napoli, che si offre solitario all’ammirazione di visitatori sfiniti davanti a tanta bellezza.

giovanna

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