tempi di oroscopi e di indovini

 

Il nuovo anno alle porte aspetta un italiano geneticamente modificato da incendi, alluvioni, immigrazioni di morti annegati, femminicidi, stragi sulle strade, crisi economica da dopoguerra . Esasperato da inutili promesse aspetta ancora che qualcuno lenisca i mali di questa  epidemia che lo spinge sulle strade coi forconi dell’esasperazione pretendendo ancora una volta l’epurazione di una classe politica responsabile di tutti i mali del mondo.

 

Mentre tutti i fortunati che un posto di lavoro non miserabile ce l’hanno: i pensionati da duemila euro al mese, gli imprenditori che non sono falliti, gli evasori irremovibili e i soliti ricchi si ritrovano ognuno nel propria congrega a stappare lo spumante o lo champagne allo scoccare della mezzanotte magari attorno al tavolo di r istoranti più o meno di lusso, un esercito di invisibili aspetta il nuovo anno con la speranza che qualcosa di nuovo porterà.

 

Un governo capace di innestare meccanismi che portino la rivoluzione nel mondo del lavoro asfittico e bloccato, un concittadino più consapevole dei propri doveri oltre che dei propri diritti, un politico più conscio della proprio ruolo disposto a rinunciare alla eterna guerra delle parti a favore di una comunità non più partigiana e divisa. Una umanità finalmente risollevata da rivalità e da antagonismi capace di rispondere con passione alle opportunità che nonostante tutto la società sana offre a chi crede ancora che ce la possiamo fare.

 

Se poi ci affidiamo alle parole di speranza che una chiesa che si vuole rinnovare ci manda col suo più alto testimone venuto dall’altra parte del mondo, il nuovo anno può ancora pronosticare che questo popolo si risolleverà da questo stato di indigenza se smetterà i panni dell’eterno perdente e abbraccerà i valori della fratellanza e della solidarietà.

giovanna