campagna elettorale o spettacolo pirotecnico
UNIONE SARDA
Edizione di mercoledì 6 febbraio 2013
Al direttore
LETTERE
Distesa sul divano, davanti alla televisione, novella agorà della polis democratica, assisto annoiata allo svolgersi di una campagna elettorale incanaglita.
Lo spettacolo, man mano che ci avviciniamo al giorno delle votazioni, si fa sempre più pirotecnico, parole come “tasse”, “imu”, sempre più connotate sotto il profilo del patimento estorsivo vengono scagliate nell’arena del confronto politico, dove gli eterni imbonitori a colpi di eclatanti repechage già fallimentari, ripropongono lo stesso spettacolo sperando in un trascinamento elettorale trionfale e superbo.
È in questi momenti che programmi come le tribune elettorali e quelli di satira ed evasione si confondono nella percezione cognitiva dei telespettatori trasmettendo nella mente di chi guarda fenomeni di istupidimento tali da farci ridere su questioni serie e considerare amenità e gaiezze, affidabili proposte politiche.
Se poi a tutto questo aggiungiamo che alcuni politici si arrogano il compito di salvaguardare con i loro slogan ossessivi e i loro programmi elettorali, insieme alla promessa di recupero del maltolto, il nostro benessere psicologico , restituendoci quell’equilibrio intellettivo che hanno contribuito a compromettere, la confusione è completa.
Non ci resta che sperare che la gran massa degli elettori rimanga ancorata con i piedi per terra e che non si lasci trascinare nel turbinio di parole vane che lo deviano da una scelta ponderata e personale, non segnata dall’emotività e dalla sorte.
Giovanna Casapollo